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Quando esco a cena con gli amici, mi sento spesso criticata per i piatti che ordino. Soprattutto adesso che sto cercando di perdere qualche chilo.
A volte gli altri incidono profondamente sui nostri comportamenti: fa parte del nostro bisogno di essere accettati, di fare scelte condivise. E le critiche possono mettere in difficoltà.  Probabilmente i tuoi amici non lo fanno in maniera consapevole. Ma il fatto che tu abbia deciso di seguire un regime alimentare, e soprattutto che tu ci riesca anche nelle occasioni di svago, è qualcosa di diverso, che suscita allarme e quindi va ricondotto alla normalità.

Io non voglio certo mettere a dieta gli altri. Ma c’è sempre chi sostiene che uno sgarro non ha mai ucciso nessuno.
Il problema è che con il tuo comportamento stai facendo capire ai tuoi amici che mangiare fa parte di uno stile di vita. Che comporta scelte e consapevolezza. Come dire che stai trasformando un’occasione di festa in qualcosa che deve rientrare in una “categoria”: l’alimentazione mirata allo stare bene. Seppure inconsapevolmente, agli altri questo può dare fastidio. E così cercano di farti cambiare idea.

Come dire che se non si “sgarra” non si fa festa?
Sembra sciocco, ma in fondo il succo è questo. L’occasione speciale, simbolicamente, dovrebbe essere qualcosa di “anomalo”. Il fatto che tu misuri le tue scelte, mantieni le tue porzioni, contrasta con l’idea del lasciarsi andare, legata all’evento speciale.

E quindi, come dovrei comportarmi?
L’ideale è che tu riesca a fare due cose. Da un lato conservare le tue scelte sul cibo, dall’altro tollerare, senza farlo pesare troppo, che gli altri abbiano bisogno di criticarti o di spingerti a sgarrare.

Ma in realtà ho paura di essere presa in giro, di sembrare intollerante e rigida, o di essere rifiutata.
Non ti preoccupare. In fondo i veri amici sono proprio quelli che riescono a superare le divergenze. Resistere alla voglia di accontentare gli altri, essere convinti della propria posizione, è qualcosa che chi ci vuole bene può far fatica ad accettare, ma che con il tempo, e con la nostra determinazione, può imparare. Naturalmente se la nostra scelta fa parte di un comportamento volto allo stare bene. Significa che puoi educare gli altri, familiari o amici, a capire le tue esigenze. Purché il tuo peso, il tuo corpo, le tue abitudini non facciano pensare che stai eccedendo nelle restrizioni alimentari. E che quindi quelle scelte sono legate allo stare bene. Non a una paura del cibo o all’idea ossessiva di dover dimagrire se non ne hai bisogno.

Come dire che se ho un peso ragionevole, se mangio a sufficienza, ho il diritto di decidere io? E gli altri mi dovrebbero accettare?
È esattamente così. La cena con gli amici non deve essere un banco di prova, ma un momento in cui ognuno si esprime per quello che sente. E per quello che decide di mangiare. E tu, con la tua dieta, con i tuoi ritmi, hai il diritto/ dovere di fare accettare le tue scelte anche agli altri.

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